venerdì 26 dicembre 2014

A testa alta e a ruota libera

E anche questo Natale è andato! Tra regali, attimi di vera gioia, e pranzi, sono riuscito ad immedesimarmi nella festività prima che finisse, e devo dire di essere molto contento. Mi hanno regalato un libro di Nick Hornby, e se mi leggete da un mesetto circa, saprete che è il mio scrittore preferito. La persona che me l'ha regalato l'ha letto, suppongo. Beh, grazie!

Ringraziamenti a parte, questo Natale rappresenta per me la svolta, l'ondata di positività che aspettavo. C'è una cosa che ho avuto il coraggio di non fare, e lo considero un rischio all'inverso. Il non fare questa cosa mi ha dato la carica, mi spinge a guardare avanti, a smetterla di voltarmi in cerca di quel qualcosa, quel qualcuno, da cui ho scelto di liberarmi. Ora si va avanti, si alza quella cazzo di testa e si sorride a ciò che viene, con gioia. La gioia del passato che è andato, del presente che è, e del futuro che arriverà.

 Nel bene o nel male, le mie scelte mi hanno reso ciò che sono, lascio a voi qualsiasi tipo di inutile giudizio: io però voglio provare a me stesso che in fondo al tunnel la luce c'è, che con la forza e con la perseveranza si può superare ogni ostacolo, nella vita, nello studio, nel calcio, ovunque.

C'è chi dice che le mie sono solo parole, che sono troppo fumoso, che non dico espressamente quello che penso: forse sulla terza parte sono d'accordo. A volte sarei troppo volgare e inadatto, perché mi piace da impazzire uscire dagli schemi, fa parte del mio essere. Mi piace non essere scontato, lasciarmi andare, mi piacciono le piccole emozioni, mi piace parlare di persona, mi piace guardare negli occhi qualcuno per comunicare senza parole, mi piacciono i sospiri. Mi piacciono tutti quei piccoli piaceri che caratterizzano l'essere umano. Perché non è dietro ad un pc che si comunica, non è il messaggino su Whatsapp a fare la differenza. "La differenza alla fine la faranno le parole, le persone!" dice l'ormai citatissimo Nesli. Rifletteteci, e magari parliamone.

Seppur con 27 minuti di ritardo, Buon Natale a tutti voi.

martedì 23 dicembre 2014

Ancora qui

Sul pezzo, sempre, mai mollare
È questa la strada da percorrere
Per volare, per smettere di sognare,
Per esistere.

Resistere è fondamentale. 
Come lo scoglio che sconfigge l'onda,
io ci credo, fino a notte fonda,
e non mi fermo mai.

venerdì 19 dicembre 2014

A presto

Non mi piacciono i saluti. Sarà perché sono abbastanza emotivo, ma in generale non mi piace l'idea di dovermi distaccare da qualcuno. Sono tornato a Pordenone, si è ufficialmente chiuso il primo semestre, e ora devo studiare per gli esami di gennaio. Venezia mi sta dando tantissimo e sono felicissimo della scelta che ho fatto.

Ma quello che mi fa gioire ancora di più, è l'aver conosciuto delle persone straordinarie. In casa, ma soprattutto a lezione. Cari compagni di corso, ormai amici fondamentali: grazie! Siete incredibili e con voi passa velocemente anche la più pallosa delle lezioni, veramente. Mia sorella, universitaria prima di me, sostiene che gli amici dell'università sono quelli della vita. Un po' ci credo, e lo spero molto, onestamente. Perchè sono consapevole di aver trovato delle persone veramente splendide. E in un mondo materialista e fatto d'apparenza, forse questa certezza è il mio vero regalo di Natale.

A presto ragazzi, siete grandi!

domenica 14 dicembre 2014

Orizzonte

Un giorno vorrei toccarlo, l'orizzonte. Vorrei arrivarci vicino vicino, e esserlo per qualcuno. L'orizzonte è così, per me. Rappresenta la meta, il punto di arrivo. E ogni volta che raggiungi un un obiettivo, devi sempre puntare un po' più avanti.

Ma prima o poi ci si arriva. Prima o poi, secondo me, si smette di rincorrere dietro a qualcosa, dietro a qualcuno, dietro a sé stessi. Quello è il momento della pace. Per me non è ancora giunto, e ho fame, ambizione, voglia di andare avanti. Tra qualche giorno sarò di nuovo lì, in riva al mare, a guardare un tramonto commovente con una birra in mano, magari un fuoco acceso, gli amici di sempre, quelli veri, e con un mare di sentimenti e parole che vorrei urlare al mondo ma che tengo per me. Tengo per il momento in cui dirò che ce l'ho fatta, in cui smetterò di cercare me stesso, in cui arriverò là, dove si perde lo sguardo.

Si tratta di piccole grandi soddisfazioni personali, di poter dire di aver fatto la scelta giusta, di essere effettivamente in pace con sé stessi. E vorrei gustarmelo tutto, quel momento all'orizzonte, quel tramonto, di cui voglio fare parte. Voglio che qualcuno sia felice per me, come io lo sono per chi ce la fa, ogni giorno. Non voglio nemmeno pensare a un fallimento, perché i fallimenti sono piccole vittorie, perché è da quelli che si impara, si cresce, si migliora e si cambia. A volte capita di dover fare degli azzardi, delle mosse un po' impreviste che ci portano a dubitare di noi stessi. Sta lì la sfida: sta nell'essere coerenti e portare avanti il proprio punto, il punto in cui si crede. Zero rimpianti, qualche pensiero, sì, ma zero rimpianti. Ma soprattutto, "No pain, no gain". La strada è in salita, ma noi abbiamo gambe e polmoni per percorrerla tutta. E senza il dolore, non si va da nessuna parte.

Col sole che splende dentro di noi, con la speranza e la perseveranza, arriveremo tutti nel posto che riteniamo ci spetti. Io ci credo fino in fondo, ora e sempre!

lunedì 1 dicembre 2014

Andrà tutto bene

Spesso capita di cercarlo, il contatto. Capita di volere mandare un messaggio, di volerlo ricevere, di sentirsi considerati in qualche modo da qualcuno. Perché alla fine, siamo tutti parte di una fitta rete di comunicazione più o meno diretta, e le voci, le parole, non fanno altro che girare, girare e girare, fino a toccare anche chi crediamo non faccia più parte della nostra vita, ma che in realtà è una presenza costante nella nostra mente. Perché inconsciamente, ci teniamo a far sapere a qualcuno come stiamo, ci teniamo a manifestare i nostri dubbi, le nostre preoccupazioni, le nostre incertezze e anche le nostre gioie.

 Vedere che parte delle visualizzazioni al mio blog proviene da diverse parti del mondo, dove sono sparse persone che conosco, che in qualche modo sono legate a me, è fantastico, e mi fa pensare molto. E mi apre un grande vuoto allo stomaco.

Però, la risposta a questo vuoto, a questo miscuglio di sensazioni, me l'ha data sempre lui: Nesli. L'artista che stimo di più in assoluto e che mi ha fatto scoprire i veri sentimenti. E' stato un rapper, era tra i più quotati, ma poi ha voluto cambiare stile ed ora io lo definirei un cantautore, un artista a tutti gli effetti. L'ultimo pezzo, "andrà tutto bene" è la fotografia del mio momento, e contiene tutte le risposte che voglio. Cosa potevo aspettarmi da lui, se non il meglio?

"A te il mondo, a me il sogno, a te la notte, a me il giorno"

Detto questo, siamo a quasi 6000 visualizzazioni nel blog, e non sapete quanto mi renda orgoglioso di ciò che sto facendo, vedere questo seguito: ricevo complimenti da qualcuno, nonostante io abbia sempre ribadito che è una cosa che faccio per me. Ma è comunque bello sapere che qualcuno apprezza il mio modo di pensare, di vedere le cose, di farmi forza. E' il risultato di ore chiuso in stanza a pensare, di condivisione dei pensieri con le persone più importanti della mia vita, di due genitori fenomenali, di amici straordinari, e di un pizzico di irrazionalità che ci metto io, e che non credo faccia mai male.

Grazie a tutti per farmi essere ciò che sono,

Antonio Gianfranco Pittini (e prossimamente..) Ferré



lunedì 24 novembre 2014

Di getto

Il cielo rosso,
la musica giusta,
il battito del mio cuore.

Potrei forse chiedere di meglio?
Si, c'è sempre qualcosa di più,
di un tramonto color vermiglio,
del dolore che ti manda giù.

Certe cose bisogna volerle,
come quando si ha fame,
c'è da lottare per ottenerle,
e più si lotta, più si sale.



Scelte

17.45, momento di riflessione.

Capita a tutti di dover fare delle scelte, no? Cosa influisce nelle nostre decisioni? Quanto ci lasciamo condizionare da un sentimento, piuttosto che dalla ragione, o viceversa?

Più cresco e più mi rendo conto di avere davanti dei bivi, delle strade che si dividono, e che spesso sono a senso unico: non si torna sempre indietro, e quello che fa più male è probabilmente l'incapacità di cancellare il passato. Dalla scelta dell'università, passando per il voler continuare uno sport, al lato sentimentale, fino al voler mantenere i rapporti con gli amici più cari, ho preso delle decisioni e degli impegni con delle persone e soprattutto con me stesso. Con una certa dose di responsabilità o irresponsabilità (fate voi..), mi sono cimentato in ognuno di questi ambiti (e non solo) e ciò che è venuto fuori è un mix, spesso inspiegabile, di raziocinio e sentimentalismo. Sto facendo prevalere il primo aspetto, non lo nego. Magari è una cosa stupida, poco umana, ma per ora lascio che sia così, lascio che questo sia lo sfogo che succede a un periodo in cui non ho usato per niente la testa, pentendomene. Ora molte cose potrebbero essere diverse. Pentirsi forse non è il termine giusto, ripensandoci. Diciamo che ho scelto delle strade che ora non sceglierei, ma che mi hanno comunque aiutato a essere ciò che sono, e ora guardo al futuro col sorriso. Almeno fino alla sessione di esami di gennaio.

Buona serata

martedì 18 novembre 2014

Sunshine

Martedì. Quale giorno migliore per scrivere un po', se non quello in cui non c'è nessuna lezione da sostenere? Giornata soleggiata, aria fresca che dà tranquillità. Si, forse sarebbe meglio studiare, visto che non prendo in mano grammatica giapponese da qualche giorno, ma lo farò dopo.

Sto vivendo una nuova fase della mia vita, devo dire che mi sto riscoprendo come persona e questo mi rende felice. Anche grazie agli incontri fatti, alle persone conosciute, alle esperienze vissute e a una calma che ora non smette di pervadermi, posso dire di aver raggiunto una serenità interiore che mi sta aiutando a vivere a pieno ogni esperienza che mi si presenta davanti.

Sono molto felice di tutto ciò, e credo sia arrivato il momento di rimettersi in gioco, con una certezza in più: stavolta non rinuncerò a me stesso. Credo sia fondamentale come punto di partenza, perché credere in sé stessi è il passo iniziale per convincere gli altri. Non che io abbia nessun altro da convincere, semplicemente voglio chiarire il mio punto di partenza: io. Datemi pure dell'egocentrico, non mi importa, quel che conta ora è mettermi nelle condizioni di ripartire e di dare un senso a quello che sto facendo, perché in questo momento è ciò che mi rende felice. 

Ah si! Cosa non meno importante: ho ricominciato a leggere! Sono veramente entusiasta di aver ritrovato il piacere della lettura, e soprattutto di essere ripartito da uno scrittore che mi ha sempre affascinato: Nick Hornby. E voi direte, chi cazzo se lo caga questo? Beh, io. "Tutto per una ragazza" è stato il libro che mi ha cambiato il modo di vedere le cose: avevo quindici anni, era il giugno 2010 e leggerlo mi ha veramente aperto gli occhi. E' forse la lettura il primo passo per leggere dentro di sé? A voi la risposta.

venerdì 14 novembre 2014

La generazione degli adolescenti fatti in serie

Oggi non voglio pensare a nulla, diciamo che voglio solo scrivere. Dove pensate di andare se siete tutti uguali? Dove sta il punto di snodo tra una persona monotona e una persona interessante? Semplicemente, salvo qualche eccezione, non c'è più. Il risultato è che si finisce a omologarsi ad una massa ormai insostenibilmente grande, finendo per vestirsi tutti ugualmente, per parlare tutti allo stesso modo, per non essere più accesi da un fuoco interiore, bensì per essere legna per la combustione della società intera. Si, è un paragone un po' del cazzo, ma è così che va secondo me. La monotonia ci distrugge e non è possibile voler essere tutti uguali. 

Ma dove sta la causa della formazione di questa massa indistinta di esseri ormai incapaci di essere sé stessi? Ma si, nel rapporto tra uomo e donna! Si, pensate quello che volete, ma è così: ormai c'è un costante conflitto tra quello che si prova, e come si agisce effettivamente. L'uomo deve per forza essere il classico stronzo che non ti bada per far colpo, e la donna di contro fa l'apatica, la sostenuta che vive nel suo stato sociale da emancipata, ma che nei momenti di tristezza condivide il post che ti fa salire il diabete oltre che il nazismo per quanto incoerente sia nel contesto in cui lei si muove per rendersi attraente. Si vive di troppa apparenza, di troppa forma, senza badare alla sostanza: e la sostanza che si tende a reprimere tante volte è un "mi piace parlare con te", una dolcezza, un qualcosa di umano, che se viene meno, a causa di uno stato sociale ormai compromesso, rende attraente l'altro.

E' un mondo che non comprendo, che non voglio comprendere, e che non mi sforzo nemmeno di comprendere. L'amore non sta nella trasgressione, nel non dare attenzioni, nel soddisfare determinati requisiti, nell'avere un determinato dress code, o nel frequentare il locale giusto. L'amore sta proprio dall'altra parte, nell'accettare l'altro, nel preoccuparsi per l'altro, nella quotidianità. Detto da me potrebbe essere una controversia, ma ci sono dei momenti in cui bisogna essere razionali e pensare al proprio bene. Ma l'amore, nel mio mondo, esiste. Esiste anche se voi, anzi, NOI, perché involontariamente ci sono dentro anche io, lo stiamo banalizzando e rendendo qualcosa di così inutile da non dover essere necessario. Francamente non capisco il motivo di questi accadimenti, non capisco cosa ci sia di attraente nel non cercarsi. E non dite che siete persone fredde, perché le persone fredde e che non hanno voglia di cercare qualcuno non esistono. Non siamo nati per stare soli, mettetevelo in testa.

lunedì 3 novembre 2014

Titolo?

Diamo più importanza alla sostanza che alla forma: oggi niente titolo, oggi va così. Venezia è abbastanza mistica oggi: Nebbia e Umidità sono i principali protagonisti della giornata, e dominano su tutto l'ambiente lagunare. Un'atmosfera surreale la pervade, ma non mi dispiace sapere che sarà spesso così: dona a questa splendida città un alone di mistero, di segretezza, di unicità, che fa venire ancora più voglia di scoprirla in ogni suo aspetto. Un po' mi rispecchia, se vogliamo. Anche io ora voglio scoprire un "me" diverso, magari migliore, che si assume le proprie responsabilità e porta avanti le proprie scelte. E poco importa, francamente, se c'è qualcuno che reagisce male, se c'è qualcuno che non le accetta. In primo piano ora ci sono solo io. E questo mi rende magari non ancora completamente felice, ma sicuramente molto più sereno e libero di fare le mie scelte in modo consapevole e lucido, se non altro.

Dare poca importanza al titolo di questo post è un po' come dare poca importanza a sè stessi, un po' come escludere sè stessi da quello che si ha dentro. A me questo è capitato, non lo rinnego di certo, ma ho imparato da questo genere di esperienza e ora mi ritengo una persona migliore, più sincera con sè stessa e più serena, oltre che un po' più sicura di sè.

Per il resto, le cose vanno avanti con regolare frenesia, tra studio, spostamenti, serate con gli amici e tanto relax. Non potrei chiedere di meglio in questo momento per fare chiarezza nella mia testa e concentrarmi su quello che devo veramente fare.

Finalmente ritrovo il piacere di sfogarmi scrivendo qualcosa al computer, su questo spazio virtuale che per me è luogo di riflessione e magari di dialogo, di scambio di opinioni, di incontro di nuovi punti di vista sulle questioni che tratto. E' uno dei piccoli piaceri che mi concedo, vediamola così.
Ma non potete capire quante e quali soddisfazioni mi dia avere un piccolo spazio per me: canzone giusta, immagine fissa in testa e via, lascio andare i pensieri e scrivo di getto, senza studiare nulla a tavolino. Non mi piace pianificare nulla, non mi piace dovermi organizzare, le cose belle accadono all'improvviso e io faccio di tutto per farmi trovare impreparato. Tanto, chi vuole veramente qualcosa, se la va a prendere. 

giovedì 30 ottobre 2014

Scompensi

Cambiamenti, rivoluzioni, nuovi orizzonti, ferite che si chiudono, porte che si spalancano, avventure che iniziano. E' questo il periodo che sto affrontando. Sono successe molte, molte cose e devo dire che ho lottato molto per accettare alcuni dei fatti a me accaduti e ho sofferto molto per alcune scelte fatte. The show must go on guys, ora bisogna guardare avanti e trovare in questo rinnovato spirito di libertà e di intraprendenza, le motivazioni per vivere ancora meglio una vita che già prima era per me splendida. Perché bisogna sempre avere degli stimoli, bisogna sapersi reinserire in un contesto, bisogna sapersi valorizzare sotto ogni punto di vista. L'unica mia certezza, sono io: ed è da qui che voglio partire, da me.

Mi sto innamorando di nuovo di quei tramonti che mi tagliavano il fiato, mi sto sentendo di nuovo felice di essere sempre me stesso, di vivere nella moltitudine e di dare qualcosa a questa moltitudine. Intendo impegnarmi nel sociale per cercare di fare il bene degli altri, oltre al mio. Perché diciamolo, l'altruismo è intrinsecamente egoismo, non serve nasconderlo. Questo nuovo lato di me, che si concretizza forse nell'esperimento di condivisione più pazzo che io abbia mai portato avanti, mi pone di fronte a un mondo nuovo, tutto da scoprire, quello delle persone che vivono letteralmente altre persone. Voglio poter dare qualcosa e ricevere qualcosa di nuovo, voglio poter far capire chi sono, e quali sono i miei valori, per acquisirne di nuovi.

 So che è un discorso magari molto fumoso e poco concreto, ma io credo che la concretezza stia nei piccoli gesti. Sto mettendo la parte la mia timidezza per quanto riguarda la vita comunitaria qui a Venezia, ad esempio: se prima avevo poco interesse nelle relazioni, ora mi sto immergendo nelle dinamiche di Casa, mi sto interessando ai problemi, sto entrando in sintonia coi ritmi delle persone che mi circondano, sto vivendo una realtà straordinaria, un esperimento sociale accelerato che mi farà sicuramente crescere come persona, che mi farà trovare dei valori che io do per persi, dentro di me.

E' onestamente un momento difficile, ma se c'è una cosa che ho imparato da questo genere di situazioni, quella è conservare il sorriso. Sorrido, penso positivo e guardo avanti, perché se non facessi così, affonderei dentro me stesso. E non voglio che sia così. Voglio dare il massimo, in tutto. E vi assicuro, anzi, MI assicuro che questi scompensi, queste difficoltà passeranno presto. Nella vita bisogna sempre essere ottimisti e perseverare per raggiungere i risultati che si auspica di raggiungere. Io sto lottando, e voi che fate? Non siate apatici, non siate statici, non siate ciò che non siete. Ognuno di noi è dinamico in qualche modo. Lasciate entrare le sensazioni vere dentro di voi, le sensazioni che veramente muovono l'anima oltre che il corpo. Come un tramonto veneziano. 

Spero sia stata una lettura leggera e scorrevole, per me è stato un ottimo spunto di riflessione. Magari lo è stato anche per voi. A presto, in questo periodo credo che scriverò moltissimo!



martedì 7 ottobre 2014

Legami

Riflettevo, negli ultimi giorni, sul cambiamento che sto affrontando, sulle nuove esperienze che sto vivendo. Quello che è emerso dal mio ragionamento è che il tipo di legame che avevo con le persone a me care è cambiato, e quello con le nuove persone conosciute è tutto da scoprire.
Quello con i vecchi grandi conoscenti (e non solo) non è più un rapporto di ricerca, ma di costante presenza mentale. So che ci sono, so che aspettano di vedermi, so che il sentimento è forte, so che il legame non si logorerà facilmente, perché si è creato nel tempo, perché è destinato a durare, perché non voglio che cessi di esistere.

Per quanto riguarda invece i rapporti nuovi che sto costruendo qui a Venezia, posso dire che sono qualcosa di assolutamente nuovo e speciale: non avrei mai potuto immaginare che dopo un mese di lezioni avrei ricevuto una festa a sorpresa per il mio compleanno, e invece è successo! Sono felicissimo di aver incontrato delle persone che mi vogliono bene, e a cui io voglio bene a mia volta. Non ci resta che affrontare assieme questi anni di studio, con l'obbligo morale di passarne insieme di cotte e di crude, per vivere al meglio quest'esperienza. Posso finalmente dire di aver trovato una seconda famiglia qui a Venezia, oltre a quella della Casa in cui mi trovo. L'accoglienza e il calore che ricevo, i principi fondanti della Casa, l'apertura mentale della gente, sono e devono essere i cardini che tengono in piedi la mia persona. Voglio essere così, voglio essere costantemente attivo, all'interno delle dinamiche di ciò che mi circonda. La partecipazione e il continuo mettersi in gioco sono essenziali per me, e credo che qui non mancheranno.


giovedì 2 ottobre 2014

Live from Venice

こんにちは! (konnichiwa, buongiorno)


Salve a tutti! Primo post scritto fuori dalla madrepatria Pordenone! Ebbene sì, scrivo anche da Venezia, e se pensavate di liberarvi di me, beh.. non sarà così.
Dopo quasi un mese di lezioni posso affermare che sebbene saranno tre anni piuttosto duri, la mia scelta mi convince moltissimo. La lingua giapponese è affascinante per le sue sonorità e le particolarità che presenta a livello sintattico e, più ampiamente, a livello culturale. In attesa del secondo semestre, dove mi cimenterò nei corsi di filosofia e storia dell'arte giapponese, ci tenevo a evidenziare con quanta cordialità siamo accolti dai docenti madrelingua, con quanto entusiasmo veniamo coinvolti nelle lezioni, con quanto amore, se si vuole, veniamo fatti avvicinare alla loro cultura. Il cammino sarà lungo e tortuoso, bisognerà lavorare sodo, però so che alla fine ne sarà valsa la pena.

Tralasciando la didattica, ho conosciuto un sacco di persone nuove, e sto formando dei legami molto importanti. Questo mi rende veramente felice, ed è per me un grande stimolo. Vivere a Venezia oltretutto ti mette di fronte alla moltitudine di turisti che la popola, e sapere di poter scorgere tra la folla qualcuno di importante è confortante come poche altre cose. La città in sè poi, è fantastica. Ti lascia sempre a bocca aperta, e di mattina ha un fascino veramente incredibile. Non saprei descriverla, dovreste provare per capire: calli desolate, acqua che riflette l'azzurro del cielo, barche ormeggiate, silenzio. Pura contemplazione. Pace dei sensi.

Questa, in sintesi, è una prima raffigurazione della mia nuova vita universitaria: i presupposti sono ottimi, e quando si parte col piede giusto, non può che andare bene! Avanti tutta! Alla prossima!


giovedì 28 agosto 2014

Ora la musica cambia!

E adesso? Adesso si inizia a fare sul serio! Manca sempre meno, l'attesa è quasi snervante, la nuova avventura alle porte, le motivazioni alle stelle, la voglia di iniziare è quasi troppa. Certo, le incognite sono tantissime, ma che sfida sarebbe senza? Non ho molto da dire, non posso certo prevedere ciò che accadrà e raccontarvelo in anteprima, per cui il post si limita a questo. A una notte che si appresta ad essere lunga e piena di pensieri, che contengono progetti e sono carichi di ambizione. La certezza è una sola, ma non riguarda l'università, e forse è meglio così.


giovedì 14 agosto 2014

Work in progress

Il concetto base che sta riempiendo le mie giornate è uno: voglio iniziare. Ho voglia di tornare alla routine, di iniziare la nuova avventura che mi aspetta, ho voglia di scoprire il fascino di Venezia e di conoscere nuove persone, vivere nuove esperienze. Ho voglia di iniziare gli allenamenti, di scaricare a modo mio la tensione, di dare il massimo, ma anche di più, dentro e fuori dal campo. Non devo dimostrare nulla a nessuno, lo faccio solo per me, per il mio star bene,  perché ne ho bisogno. Certo,  l'estate,  se si può chiamare tale, non sarà più nell'aria, e cambieranno tante cose. Ma forse va meglio così,  altrimenti la routine sarebbe troppo intervallata da gite al mare e serate di festa. Perché la routine è questo, una totale immersione nel dovere, con piccoli sprazzi di piacere.  Potrà essere masochista,  ma ho voglia di iniziare!

domenica 10 agosto 2014

A volte ritornano

Mi mancava scrivere. Mi mancava poter avere testimonianze che non si offuscano, come fanno i ricordi, che piano piano scivolano via dalla mente. Mi mancava un po' di chiarezza in testa, mi mancava potermi esprimere come facevo qualche tempo fa. E così eccomi qui, in quello che probabilmente è un colpo di coda o un disperato tentativo di riprovarci: poco importa, ora scrivo.

Maturità scientifica: conseguita. Nonostante la matematica, nonostante il caldo, nonostante la poca voglia di fare. Ora si apre il nuovo orizzonte, quello inaspettato. Non ricordo di averne parlato qui nel blog, ma magari mi sbaglio. Lingue Orientali, Giapponese e, al secondo anno, cinese. Venezia. Il pass per un viaggio fisico e soprattutto culturale che mi permetterà di scoprire il mondo. Perché si, con le lingue ci si muove, e io, tra inglese, spagnolo, italiano, e in futuro queste due, sono destinato a muovermi. Chissà in quale direzione, chissà perché. Una delle poche certezze è la persona che porterò con me. Tra meno di un mese inizierò i primi corsi, inizierà l'avventura. Sì, iniziamo presto, ma finiamo anche prima, per goderci l'estate, per iniziare a viaggiare, per vedere il mondo. E' questo quello che voglio: scoprire, conoscere, vivere nuove esperienze.

In realtà non ho molto altro da dire, le mie giornate non sono molto ricche di attività ultimamente. Cerco e guardo appartamenti per l'università, dormo, due tiri a calcetto, qualche viaggio in corriera, tanti pensieri. La situazione è complicata, ma si troverà un modo per venirne fuori, ne sono certo. Tra esattamente otto giorni poi, inizia la preparazione: quanto l'ho attesa! Nuova stagione, nuovi compagni, nuove sfide, soddisfazioni assicurate. Se c'è una cosa che mi fa felice indipendentemente dalle persone con cui la faccio, è il calcio. E quest'anno ho una voglia matta di giocare e di fare bene, di stupire, se possibile.

Per ora mi ritengo soddisfatto, dopo tanta inattività sono riuscito a scrivere qualcosa. Come al solito, ribadisco che serve a me e che sono aperto al confronto, ma che questo è secondario, specie in casi di "post di sfogo" come questo. Ma è comunque ben accetto, badate bene. Sayonara!

giovedì 1 maggio 2014

"Tempo libero"

Passatemi le virgolette nel titolo, oggi avrei davvero molto da fare. Invece mi trovo di fronte al foglio bianco del blog e intendo riempirlo. Nei momenti di relax e solitudine amo riflettere, amo cercare di fare chiarezza alle mille controversie che nasconde la mia testa.

Non che io sia un malato, semplicemente ho tanti punti interrogativi, tanti fili annodati, che vanno allacciati per trovare il giusto equilibrio e le giuste misure nel mio essere, ecco.

A volte vorrei essere semplicemente opposto a come sono, per capire cosa c'è dietro ai ragionamenti che non comprendo, ma anche per cambiare il modo di vedere le cose e basta: dopotutto la monotonia stanca tutti. Fortunatamente ho qualcuno a fianco a me che non conosce questa condizione e mi ci sta facendo allontanare sempre di più. E io sto cercando di cambiare, in funzione di questo qualcuno. Ed è la cosa più bella del mondo.

Tra le altre cose mi ero anche ripromesso di cambiare lo stile del blog, cercando di puntare maggiormente sull'aspetto artistico al costo di ridurre anche i contenuti espressi, ma credo che sia più funzionale utilizzarlo come sto facendo ora, senza uno scopo preciso, come valvola di sfogo. A proposito di valvole di sfogo, dovrei trovarne una. Consigli? Sono ben accetti, molto ben accetti. Dovrei anche ritrovare la voglia di fare, che mi manca ultimamente.

In ogni caso, nonostante io debba chiudermi in una stanza a riflettere, sono felice. Maledettamente felice, e questa è l'unica cosa che conta, probabilmente. Devo solo staccarmi dai fantasmi che ho in testa, devo capire che determinate cose non sono più cosa per me, devo capire che non sono solo. Mai. E che le scuse non servono, a volte bisognerebbe stare più attenti prima di fare una determinata cosa.

Detto questo, i due mesi che mi aspettano sono decisivi sotto ogni punto di vista: da adesso si fa, e si DEVE fare veramente sul serio. Non posso perdere nemmeno un colpo, devo starci dentro con la testa, nonostante io sia veramente molto stanco: è stato un anno pesante, ma ne è decisamente valsa la pena.

In sintesi, lei mi fa andare avanti, anche se sono un idiota, e meno male che c'è, perché se non ci fosse non so come farei.

Buona giornata!

giovedì 3 aprile 2014

Self-control

Oggi ho voglia di scrivere,  di dare forma alle mie sensazioni,  alla gioia che mi chiede di uscire da ogni poro. Finalmente vivo senza pensieri,  in un circolo vizioso di felicità crescente, con un momento bello dopo l'altro,  senza freni, senza pensare ad altro. Ho realizzato ciò che volevo realizzare già anni fa. Ora siamo più maturi,  più disponibili, più sereni,  più fiduciosi l'uno nell'altra.  Nulla può fermarci,  nemmeno noi.  È qualcosa che va oltre,  questo "noi". Va oltre l'immaginabile...

Viaggi

Mi piace spostarmi in quei luoghi,  quei piccoli paesi senza tempo, dove tutto sembra fermo, ma in cui la vita scorre solo più lentamente che nella frenetica città. Mi piacciono i viaggi in corriera che faccio per arrivare da te, mi piace pensarti prima di arrivare, mi piace vederti sorridere al nostro incontro. Più di ogni cosa. Non lo cambierei con nulla al mondo,  il tuo sorriso. Questi momenti, voglio che siano abitudine, e lo stanno diventando,  grazie a noi. Viaggiare vuol dire anche cambiare il modo di vedere il mondo, costantemente.  Noi stiamo rendendo questo viaggio più prezioso, perché lo facciamo insieme.

lunedì 10 marzo 2014

Risveglio

Un lunedì diverso dagli altri? Per alcuni aspetti, direi di sì. 
Tralasciando la parte scolastica, mi sono svegliato di discreto umore, cosa alquanto strana visto l'epilogo di ieri sera e la tensione pre-compito di quella-materia-impossibile-che-non-va-nominata-ma-già-sapete.
Giornata in crescendo continuo, con un particolare exploit: il sole, cavoli!

Il sole. L'aria non più così fredda. L'odore primaverile. Magari è solo un falso allarme, ma per ora è come essere in primavera, e tecnicamente mancano undici giorni all'equinozio. Top.

Le giornate si stanno naturalmente allungando, e devo dire che la voglia di uscire è tanta, come è tanta la voglia di chiudere i libri. A tal proposito, recentemente ho partecipato alla giornata di università aperta per scienze della comunicazione: letteralmente, una botta di adrenalina e una carica emotiva incredibili.
Nonostante la grande ambiguità che circonda il mercato dei mass-media, gli spunti sono molteplici e le opportunità tra le più svariate in assoluto. Potrebbe essere veramente un bel trampolino di lancio, ma bisogna valutare molte cose.

Per ora bisogna cercare di pensare alla scuola, che si sta rendendo sempre più impegnativa, visti gli imminenti esami. Dovrebbero mancare circa cento giorni, ma ancora zero ansie. E zero progetti per la tesina: piccolo, insignificante dettaglio. Ironia.

Passiamo ad altri aspetti positivi! Ci vuole anche un po' di gioia, altrimenti ci si deprime! 
Vi avevo parlato del Parlamento Europeo dei Giovani: beh, l'assemblea del 28 Febbraio scorso è stata qualcosa di incredibile! Livello alto, dibattiti molto attuali e interessanti, tante, tante risate e tanta, tanta nostalgia delle selezioni Nazionali. Almeno il 28 Marzo andrò a Lignano a spegnere le candeline per il compleanno di questa splendida associazione, che mi ha letteralmente aperto la mente e cambiato il modo di vedere le cose. Thank you, EYP!

Non può mancare lo sport: dopo tanti infortuni, un travagliato recupero, e tanta pazienza, eccomi di nuovo a disposizione. Sono pronto. Sono carico. Voglio incidere. Siamo quarti, abbiamo appena consolidato la nostra posizione e siamo in piena corsa play-off. Certo, abbiamo perso terreno e siamo incappati in una serie di risultati poco favorevoli ma ci stiamo rialzando, siamo coesi, siamo determinati, abbiamo voglia di zittire qualcuno dell'ambiente, e qualcuno che nell'ambiente non ci dovrebbe stare, ma che scrive lo stesso un mare di fesserie.

Parliamo di lei? No, non serve. E ogni parola sarebbe riduttiva. E' semplicemente lei. La luce in fondo al tunnel.

Buona serata

mercoledì 5 marzo 2014

Attimi

Scrivere di notte è sempre fantastico.  Ho pochi giorni di vacanza e appena mi butto a letto le cuffie si indossano da sole.. sono piccole grandi gioie, emozioni forti e attimi di riflessione. 

Non condivido niente con voi, sappiate solo che va tutto fin troppo bene,  che sono la persona più felice del mondo e che di fronte ai problemi alzo i medi e vado avanti. 

Speriamo che sia qualcosa di duraturo,  ho tanto da dare e dire, a voi, ma soprattutto a lei. Dopo anni siamo ancora qui, e io non voglio sbagliare,  non sono mai stato così bene come ora. Peace, haters
      

martedì 4 febbraio 2014

Sognare

Ad occhi aperti,

Praterie e grida di gioia

Fiori, fiamme dentro di me. 

La pioggia che ci rilassa,

Tu che sei sempre la stessa.

Senso

Artistico


Cercasi






Perché non

Usare

Gli spazi?




O semplicemente


Lasciar parlare i gesti?


Le emozioni.



Vivere.





Amare!

giovedì 30 gennaio 2014

Love

Avete presente presente quando dicevo che non ero certo riguardo l'esistenza dell'amore? E avete presente quando sembro uno stronzo insensibile del cavolo? E infine, avete presente le lettere dei bambini delle elementari destinate alla propria "amata"?

Ecco, questo post mette assieme tutte e tre queste cose.

E' successo un fatto, e non è cosa da poco: se non incrocio il tuo sguardo, se non sento la tua voce, se non so che ci sei, io muoio. Mi sono innamorato. Di nuovo. Avete presente il "punto debole" a cui facevo riferimento nel post sull'amore? Eccolo, it's back. She's back.

C'è un problema di fondo: io. Chiamatemi "pasticcio", perché ne combino una dietro l'altra. Sono una testa di cazzo, e dico poco, credetemi. Ho fatto di tutto per guadagnare la sua sfiducia e ora rischio di perderla per sempre, quando tutto ciò che vorrei è poterle dimostrare quanto ci tengo veramente.

E' quel genere di persona di cui ti piacciono anche i difetti, con cui condividi forzatamente gli interessi. Jovanotti, ad esempio, lo ascolto molto più spesso perché lo ascolta lei.
E' a dir poco magnetica, sento il costante bisogno di una qualche forma di contatto.

E sapete qual è il bello? Le nostre teste sono in sintonia, maledizione. Ci capiamo senza parlarci, pensiamo le stesse cose, di noi e di chi ci sta intorno. Eppure siamo diversissimi. Nessuno avrebbe scommesso su un rapporto così forte, e invece è scoppiato qualcosa. Lei stessa ha definito la nostra storia come "la più unica".. io ho aggiunto che è stata la più travagliata, e credo sia l'unica cosa su cui ho ragione. Ma solo perché è colpa mia.


Stasera nelle cuffie c'è Nesli.. colui che mi ha fatto scoprire l'amore, la bellezza delle emozioni. Che ci crediate o no, ci sono delle sue canzoni che sembrano fatte a posta per noi due, che esprimono la sintonia e la passione che c'è in un nostro sguardo, che MI mettono i brividi, letteralmente.

Purtroppo io ho rovinato molte cose, e me ne pento con tutto me stesso: ma non posso permetterle di andarsene, anche se lei avrebbe tutte le ragioni del mondo per farlo. Sento di doverci provare, di dare prova a me stesso ma soprattutto a lei, di ciò che possiamo essere e che siamo stati insieme.

Il mio percorso è stato pieno di soste, indecisioni, strappi, errori che non intendo ripetere. Sono appeso al filo della speranza con l'ultimo dito della mano. Basta un soffio a farmi cadere giù dal burrone, ma io non mollo. Io vengo a prenderti. Voy a por ti.


P.S. Ciao sfigghy, anche se sei riservata mi sentivo di scrivere queste righe, perché per me sei unica, e volevo che lo sapessero tutti. Unica al mondo.

martedì 28 gennaio 2014

mercoledì 22 gennaio 2014

Scusate il ritardo

E' giunto il momento di scrivere.

Simulazione di terza prova e altre cause più o meno importanti mi hanno tenuto lontano dal blog per diversi motivi.

Di positivo c'è che ora ho le idee chiare su molte cose, e la terza prova è andata.

Il mio inizio di anno è stato abbastanza travagliato, ma sono comunque soddisfatto: ho dato tutto in ogni occasione, detto ciò che pensavo, esposto i miei punti di vista, sudato, lottato e ottenuto già qualche piccolo successo, e ahimè qualche risultato non esattamente soddisfacente, ma va bene lo stesso.

Ora si fa sul serio, nel bene o nel male: mi sono detto che andrò fino in fondo a tutte le questioni, e vada come vada io ci devo provare. Non si molla un cazzo, come si suol dire.

Oggi ho anche ricominciato a correre, sembra che la tendinite si stia arrendendo alla fisioterapia e alla mia grande forza di volontà. Ho anche toccato il pallone dopo settimane e settimane: sensazione stupenda nel sentirmi vivo, nel vedere quell'oggetto stare sempre in aria. Sinistro, destro, ginocchio, coscia, testa, petto, spalla, tocchi di ogni genere e sorriso che spunta quasi automaticamente. Non vedo l'ora di tornare, voglio dimostrare il mio valore e fare ciò che mi diverte di più: giocare a calcio. Non ho mai avuto infortuni grossi come questo, e credetemi è difficile immaginare anche solo lontanamente il mio stato d'animo: il calcio mi manca tantissimo e ho fame, tanta fame di vittorie. Voglio e devo dare tutto.

Ho anche ripristinato dei rapporti che credevo persi, e che invece erano solo temporaneamente interrotti a causa di fattori inspiegabili e irrilevanti. Ora ho almeno due persone in più su cui contare e per le quali essere costantemente a disposizione. That's friendship.

Per concludere, mi auguro di continuare per la mia strada e di pubblicare qualche post in più: mi è mancato e mi manca scrivere, dedicare del tempo a me stesso, anche per uno sfogo personale oltre che per riflettere su certe questioni e riassumere la mia situazione.

Concludo con uno spunto di riflessione:

"Se perdi la speranza, fallisce la missione"

(Francesco "Nesli" Tarducci, manco a dirlo.)

Hasta luego chicos!



lunedì 6 gennaio 2014

Apnea

E domani si ricomincia. Con ancora molta confusione in testa mi appresto ad immergermi nel 2014, anno fondamentale, come detto. E' utile quindi fare il punto della situazione e dosare le energie nel modo giusto.

Voglio dare il massimo, questo è certo.

A livello calcistico sto recuperando dall'infortunio: una cazzo di tendinite che mi tiene fermo da un mese e mezzo, impedendomi anche di saltare. Il numero che rappresenta la mia stagione finora è quello dei minuti giocati: 428. Non male, ma avrei potuto certamente fare meglio. Abbiamo perso il primato ma abbiamo fame, vogliamo vincere tutte le partite, siamo un gran gruppo, abbiamo potenzialità, dobbiamo farcela. La strada è tortuosa e stretta, dobbiamo restare sul pezzo.

Altro impegno: febbraio. GA day a Pordenone. Finalmente si torna a parlare di Parlamento Europeo dei Giovani! Mi mancava quel clima, mi mancava il rapporto formale con le delegazioni, mi mancava il dress code, mi mancava tutto. A tal proposito ho anche ricevuto la mail per "l'addestramento" in vista delle nazionali.. è dura trovare del tempo ma ci si può provare.

Altro impegno: rappresentanza. Come vi è parsa la scorsa assemblea? Parlo agli studenti del Leo-Major. Avete proposte? Critiche? Entro un mese e mezzo ne sarà organizzata un'altra, fatevi avanti! Inoltre ci sono un sacco di cose di cui dovete essere messi al corrente, e mi attiverò (assieme ai miei colleghi) anche per questo.

Infine, si fa per dire, la scuola. Devo arrivare pronto all'esame, senza ansia, senza paura, consapevole di potercela fare senza grossi problemi. La mia priorità è uscire dalle superiori per poi fare il punto della situazione, decidere il mio futuro.

Ah si, ci piazziamo anche la patente tra tutte queste cose? Direi anche di sì.

Tanti impegni, tanta necessità di non mollare mai, tanta grinta, tanta passione, tanta voglia. Il tempo non basterà, già lo so. Non avrò tempo nemmeno per respirare. Apnea.

giovedì 2 gennaio 2014

Determinazione

Primo momento del 2014 in cui mi ritrovo a riordinare le idee, le tante idee che ho in testa e che al momento creano molta confusione. 
Dopo cinque giorni di soggiorno a Bibione il gruppo più pazzo di sempre è tornato a casa. Ragazzi, che avventura.

Ciò che mi ha colpito di più è stato sicuramente il mare. Mi sono sentito spinto verso l'acqua, verso il contatto con la sabbia, verso il rumore delle onde, verso l'orizzonte. Qualcosa di splendido. Avrei passato ore a guardare quei tramonti in cui il sole si immerge letteralmente in acqua per lasciar spazio alla notte. Il mare d'inverno è (e sarà) sempre qualcosa di incredibile, magnetico, mozzafiato.

E così, tra partite a calcio sulla sabbia, passeggiate in riva al mare e quant'altro siamo arrivati al 31, ultimo giorno dell'anno, in cui si fa festa come se non ci fosse un domani. Credetemi, il domani non c'è stato. O perlomeno non si poteva definire in questo modo.

Nella mia testa è scattato qualcosa. Finalmente. E' stato un giorno diverso da tutti gli altri.

Non so se sia un buon proposito o meno, ma voglio mettere le cose in chiaro e al proprio posto fin da subito. Il mio 2014 sarà intensissimo, speciale, pieno di sfide dalle quali voglio uscire sempre vincitore.
Ho fame. Fame di sapere, fame di vittorie, fame di vivere. Voglio prendere tutto.
 Un mio caro amico che ora è lontano, ma che mi ha insegnato tanto, un giorno, quando ancora ci conoscevamo poco, disse che bisogna alzare gli occhi della fame e mangiare tutto quello che si può. Lui a distanza di mesi e mesi ci crede ancora. Ci ha sempre creduto. Vuole arrivare al successo. Anche per questo lo chiamano "The Dog".
 E io voglio raggiungere, come lui, il massimo risultato.

Per arrivare in alto bisogna sudare, bisogna lottare, bisogna cadere. Io voglio farvi mangiare la polvere, arrivare per primo, salire in alto fino a che non sarete dei puntini. Nulla è impossibile, basta volerlo. Bisogna avere fame.