mercoledì 29 marzo 2017

Palpebre

Basta sbatterle, rapidamente
Per vederti
Sei in mente
Vorrei scordarti

Ma sei lì.

Le mani che parlano per te
Consumate dalla carta
Quasi te ne vergogni
Ma è ciò che vuoi

Ed io sono
Un gran testone

Orgoglioso, ferito, solo
Mi aggrappo a ciò che c'è
I sogni, le speranze
O forse solo

I ricordi
Che riaffiorano
Quando chiudo le palpebre
E apro la mente.


domenica 19 marzo 2017

Tutto e subito

Ogni giorno mi chiedo
Quante cose ci sfuggono
Ci penso, mi siedo
Vogliamo quelle che si distruggono.

Un buon libro, un tè
Il silenzio, io e me
Vivere un momento
Non crea godimento

La priorità è luccicare
Condividere fa volare
Ma pensi di volere
Qualcosa che non ha valore?

Una storia di ventiquattr'ore
Non è altro che un bagliore
Che si spegne veloce
In un attimo, come la luce

La candela accesa 
Nel momento importante
Non è romanticismo
Ma voglia che duri il più possibile

Sono questi momenti
Portatori di pace
Colmi di sentimenti
A renderti felice.






Ripartire

Non devo perdere la lucidità. Non devo lasciarmi andare, non devo limitarmi a raccogliere senza discriminare. Dopo una delusione, un epilogo indesiderato, il riscatto non sta nel sentirsi accettati o nel riscontrare consensi. Sta nell'accettarsi e nell'andare bene a sé stessi. Devo riflettere su ciò che sono, ciò che ho, ciò che ho perso, ciò che posso guadagnare. Credo non mi sia mai capitata una situazione simile, e ammetto di essere in grave difficoltà. Non è facile gestirmi, non è facile stare calmo, ed è impossibile far finta di niente. Sono giorni difficili ma passeranno. Devo solo riuscire a non accontentarmi e ad andare bene a me stesso. Forse la soluzione è davvero la solitudine.

giovedì 16 marzo 2017

La rincorsa

Stasera sento il bisogno di dire a me stesso che ho voglia di volare.
Ogni tanto aiuta motivarsi, cercare incoraggiamento, trovare un appoggio su cui fare forza per darsi la spinta. Se ieri era il punto zero, oggi vorrei che fosse l'inizio della rincorsa. L'inizio della rincorsa che vorrei mi desse lo slancio per non fermarmi mai. Per avere sempre fame, voglia di raggiungere degli obbiettivi e di pormene altri da conseguire subito dopo. Voglia di essere felice, indipendentemente dalla mia situazione sentimentale. Voglia di ridere, di fare festa fino al mattino, di bermi una birra da solo al tramonto su una collina di fronte a un vigneto. Voglia di prendere e andare: non importa con chi, non importa dove. Importa il come. Lo spirito, la determinazione. Voglio divertirmi. Voglio andare a dormire la sera sapendo di non aver perso tempo, di star lavorando per qualcosa di migliore. Di star cercando di toccare con mano un futuro che si staglia nella mia testa come un'idea lontana, ma in cui credo. Me ne vado per la mia avventura. Sarò lieto di condividerne il percorso con qualcuno, specialmente con i miei amici. Ma io non mi fermo. Là fuori ci sono talmente tante cose da fare, vedere, scoprire, vivere. E io voglio divertirmi.

mercoledì 15 marzo 2017

Punto zero

Non c'è fotografia che la valorizzi abbastanza. Non c'è definizione in cui si possa racchiudere. Non c'è immagine, donna, momento a cui si possa comparare. Venezia è semplicemente meravigliosa. E oggi poterla girare in lungo e in largo per qualche ora mi ha fatto riassaporare tutti i ricordi che vi ho depositato vivendoci. Una passeggiata in compagnia di me stesso, che ha significato molto. Il contesto, tante volte, aiuta. E i riflessi, i giochi di luce dell'acqua, sommati ai colori degli edifici, hanno provocato uno di quei sorrisi che difficilmente vanno via. E devo portarlo dentro, perché mentre sorridevo guardavo avanti, meravigliato. Pronto ad accogliere o affrontare ciò che sarà, senza paure né timori. Con gioia, con voglia. Un tuffo nel passato che dà la carica per il futuro. Lascio alle spalle la negatività di un venerdì per me fatale, che ha tracciato un solco su quella che sembrava essere per me la retta via, ma che invece si è rivelata l'ennesima strada sbagliata. Ma chi si ferma e si arrende, è perduto. E sognare, non costa nulla: ogni cosa si supera, ogni cosa si assimila, ogni cosa ci migliora. Grazie Venezia. Anche se il treno ha corso dalla parte opposta di quella abituale, è stata una tappa doverosa e fondamentale. Chi mi conosce lo sa, viaggio controcorrente e sono un testone. Ma la perseveranza paga. E io nuoto sempre più forte.

sabato 11 marzo 2017

Che amarezza

Una cosa molto difficile ma che mi piace fare è esprimere un'emozione a caldo, appena succede qualcosa. In questo caso, fortunatamente, se ne è presentata l'occasione. Ieri sera ho bevuto qualche drink di troppo, quindi ora sono a letto che vegeto. E accadde il fattaccio. Ed ecco la mia reazione.

Basta.

Basta con le false speranze, con le false promesse, con i sorrisi, con le belle intenzioni. Forse è veramente la deriva dei sentimenti, dei rapporti biunivoci, di rispetto reciproco. In cui il confronto faccia a faccia e la telefonata cedono il passo al messaggio, alla nota audio, alle stories di Instagram o a chissà quanti altri mezzucci utili ad alleggerire il peso delle responsabilità. Questo vuole essere uno sfogo, e non un dito puntato. Perché gli errori di valutazione possono capitare, ma mancare di rispetto è inaccettabile, e danneggia l'umanità che una persona mette nelle relazioni interpersonali, di qualunque tipo esse siano. E io, in questo caso, ne avevo messa tanta.
Quello che devo fare è rialzarmi e non smettere di perseguire ciò in cui credo, che sia un rapporto di amicizia o d'amore, poco cambia. Ho dei valori, delle idee in merito, e vorrei trovare chi li incarna. Resta la speranza, cresce il cinismo. Ma quello è temporaneo.


"Sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani credendo di aver vinto. Ma i leoni rimangono leoni e i cani rimangono cani"


Tornerò, come prima, meglio di prima.