Ho riflettuto e rifletto molto su di me, su ciò che sono, su ciò che sono stato, e su ciò che vorrei essere in futuro. Penso spesso a chi è salito a bordo del treno, e a ciò che mi ha lasciato dentro. Mi capita di voler fortemente aggrapparmi ai ricordi, e di sperare di tornare indietro. Ma no, non va così: io devo guardare oltre, io voglio guardare oltre. Questa cosa ha avuto una perfetta esemplificazione ieri sera. Pensavo a un vecchio rapporto, che vedo come ideale. E mi è balenato in mente di provare a ripristinarlo. No, così non va. Crescere vuol dire anche saper rinunciare, saper superare determinate difficoltà o assenze. Sentimentalmente, mi sento molto solo. Non riesco a capire perché nessuno dia ai sentimenti il peso che io do loro. A volte penso che dovrei smettere di interrogarmi, penso che dovrei darmi per vinto. Io però, non demordo. Non posso demordere. Ho bisogno di potermi fidare di qualcuno, ho bisogno di qualcuno in cui credere. Il mio augurio per questo finale di anno e specialmente per tutto l'anno nuovo, è questo. Trovare qualcuno per cui lottare, anche senza senso. Trovare una persona che possa stimolarmi, rendermi irrazionale, farmi rischiare, farmi osare. Credo che amare voglia dire superare sé stessi ogni volta, per l'altro. Vorrei rivivere quei brividi, oh se lo vorrei. Io lo so, che ci sei. Spero tu non mi faccia attendere ancora per molto. Sogni d'oro.
Vivo la realtà che mi circonda e provo a raccontarla, in primo luogo a me stesso.
martedì 27 dicembre 2016
Colpo di coda
Ho riflettuto e rifletto molto su di me, su ciò che sono, su ciò che sono stato, e su ciò che vorrei essere in futuro. Penso spesso a chi è salito a bordo del treno, e a ciò che mi ha lasciato dentro. Mi capita di voler fortemente aggrapparmi ai ricordi, e di sperare di tornare indietro. Ma no, non va così: io devo guardare oltre, io voglio guardare oltre. Questa cosa ha avuto una perfetta esemplificazione ieri sera. Pensavo a un vecchio rapporto, che vedo come ideale. E mi è balenato in mente di provare a ripristinarlo. No, così non va. Crescere vuol dire anche saper rinunciare, saper superare determinate difficoltà o assenze. Sentimentalmente, mi sento molto solo. Non riesco a capire perché nessuno dia ai sentimenti il peso che io do loro. A volte penso che dovrei smettere di interrogarmi, penso che dovrei darmi per vinto. Io però, non demordo. Non posso demordere. Ho bisogno di potermi fidare di qualcuno, ho bisogno di qualcuno in cui credere. Il mio augurio per questo finale di anno e specialmente per tutto l'anno nuovo, è questo. Trovare qualcuno per cui lottare, anche senza senso. Trovare una persona che possa stimolarmi, rendermi irrazionale, farmi rischiare, farmi osare. Credo che amare voglia dire superare sé stessi ogni volta, per l'altro. Vorrei rivivere quei brividi, oh se lo vorrei. Io lo so, che ci sei. Spero tu non mi faccia attendere ancora per molto. Sogni d'oro.
domenica 18 dicembre 2016
Speranza
Si, ho solo visto un film con Fabio Volo, un confezionato di sentimenti combinati alla perfezione con il pragmatismo di una vita frenetica che crea un vortice di tira e molla in mezzo al quale i due protagonisti si innamorano piano piano, fingendo una relazione per poi cascarci sul serio. Ma ha significato molto per me. E pensare che i presupposti, alla loro prima uscita, sono questi:
Lei :"No, e invece fa schifo! Perché ormai ci siamo abituati: gli amanti invece dei fidanzati, i colleghi al posto degli amici, gli aperitivi al posto delle cene, gli stages al posto degli stipendi veri."
Proseguono, ma poco importa. L'affermazione di Lei è incredibilmente vera. Ci siamo abituati a rapporti non veri. A rapporti occasionali, superficiali, utilitaristici, non duraturi. E' orribile. Fa schifo, decisamente. Avevo bisogno di una frase simile, ed è arrivata al momento giusto. Mi ha aperto gli occhi verso tante cose. Mi permetterà di distinguere ciò che vale da ciò che non vale. Mi ha dato speranza. Sebbene sia pragmatica, cruda, crudele, tagliente. Trovo motivazioni nelle contrapposizioni, evidentemente. E mi sono sempre innamorato di ciò che era opposto al mio modo di vedere, di chi mi dava contro, costantemente. Apprezzo la diversità, apprezzo il confronto, vivo per esprimermi e lasciare che la gente si esprima con me. Vivo di "no", di "non ora", di "niente di serio": vivo per ribaltare tutte queste risposte. Vivo per amare, amo per vivere.
Che dire, sarò masochista, ma per me l'amore è anche dolore. Spero di farmi un po' del male, allora. Per quel che ricordo, è un dolore tra i più piacevoli. Per quel che ricordo, è un dolore che si sopporta col sorriso. Per quel che valgono i ricordi, non voglio più ricordare. Voglio vivere.
domenica 11 dicembre 2016
Liberamente
Come quando alle scuole elementari, e forse anche prima, vi facevano scrivere la data in alto a destra. Incasellati, un numero per quadretto. Come quando eravamo obbligati a scrivere pagine e pagine di numeri per imparare che il sette veniva dopo il sei e prima dell'otto, e che si scriveva in un determinato modo. Un numero per quadretto, e tra una riga e l'altra se ne poteva saltare una, ma una volta saltata, la si doveva saltare sempre. Beh, non so a voi, ma a me questo tipo di ordine non piaceva.
Mentre scrivevo di getto la prima parte del post, mi è venuto in mente di distinguere fra ordine scolastico e sociale, e sarebbe stata mia intenzione fare una piccola digressione sul "quando le cose devono essere in ordine", con necessari riferimenti politici, visto il contesto. Ma perché annoiarvi? Se facesse campagna elettorale uno di noi, sarebbe sicuramente al livello dei grandi sciacalli che popolano il panorama politico italiano. Ecco, una bella frase che può far indignare tutti. Senza nessun tipo di schieramento. I nomi li tirate fuori voi, per conto vostro. Io, come un governatore romano in Palestina di cui non faccio il nome per par condicio (sì, è ironia), me ne lavo le mani. E magari vi guardo scannarvi a colpi di click o mentre lasciate che le vostre dita, facciano sanguinare, toccando i tasti giusti, gli occhi a chi non la pensa come voi.
Perché è ciò che si conserva nello spirito che ci arricchisce.
mercoledì 2 novembre 2016
Ora
lunedì 3 ottobre 2016
Televisione, società e dettagli
lunedì 19 settembre 2016
Orizzonti
martedì 6 settembre 2016
A volte ritornano
lunedì 5 settembre 2016
Diversità, integrazione, blues
23.40, 5 Settembre.
E' un pensiero che nella mia mente non ha un vero e proprio ordine, perciò cercherò di crearlo mentre scrivo, augurandomi di essere esaustivo ed efficace, soddisfacendo allo stesso tempo la mia necessità di fare chiarezza.
Sono a favore dell'integrazione. Chi mi conosce, lo sa.
Il mio discorso prescinde da situazioni economico-politiche e verte sull'aspetto meramente umano, che credo sia quello più interessante sotto ogni punto di vista.
La Storia avrebbe dovuto insegnare che l'odio non aiuta. La Storia avrebbe dovuto insegnare che la discriminazione non aiuta. Puntare il dito contro una razza? Non aiuta. Sterminarla? Non aiuta. Non aiutare, non aiuta.
E chi meglio degli europei avrebbe dovuto imparare dai propri errori? Nessuno. E chi più di noi italiani, sottomessi e invasi da molteplici popoli nel corso della nostra esistenza, dovrebbe andare avanti e cercare di integrare? Nessuno. E indovinate chi non lo fa? Proprio noi. Noi che pecchiamo di umiltà, che ci sentiamo superiori, che lasciamo a "loro" i lavori che non vogliamo fare perché troppo in basso rispetto al nostro grande ego. Non siamo grandi studiosi, evidentemente. Non voglio e non farò mai di tutta l'erba un fascio, per cui no: non mi accanirò contro quegli sciacalli che non serve nemmeno citare, abili a generalizzare e a creare spirali d'odio. E no: non mi schiererò nemmeno a favore di chi assolve indistintamente ogni extracomunitario nel nostro Bel Paese. Semplicemente credo che sia necessario valorizzare ciò che accade in misura giusta ed equa. Da qualche tempo mi frulla questo pensiero in testa: il blues. Il blues è il biglietto da visita che la non-integrazione americana ha prodotto dal 1870 in poi. Direte che è un esempio fuori luogo, che non ha nessun senso col discorso appena fatto, e avete ragione, indubbiamente. Ma riflettete un attimo: se il blues, e conseguentemente il jazz, sono nati dalla non-integrazione, che rivoluzione culturale ci attenderebbe se riuscissimo a vivere in armonia insieme, a integrarli e ad integrarci, a comprenderci? Crediamo in noi, nei nostri fratelli che chiedono aiuto e che possono darci tanto, perché esattamente come noi sono perlopiù brava gente. Impariamo dalla Storia, dai suoi errori. Cogliamo le sfumature positive che questi hanno lasciato per strada, come il blues. Uniamoci e cresciamo come specie. Apprezziamo, non condanniamo la diversità. Il salto di qualità va fatto ora, altrimenti finiremo per ammazzarci.
martedì 23 agosto 2016
Rinascere
Voglio rinascere, ripartire da me, ancora una volta. Voglio che la discontinuità che mi ha sempre contraddistinto (si, è un paradosso assurdo perché non può essere costante proprio la discontinuità) si riduca all'osso. Voglio un anno scolastico e sportivo come non ne ho mai affrontati. Intenso e redditizio. C'è da rinascere, ripartire, formarsi e rinnovarsi. E c'è da costruire il proprio futuro. Non sarà certo il calcio, ma "mens sana in corpore sano", dicevano. C'è da correre per arrivare in fondo a questa gara, e io non voglio restare indietro.
Io voglio vincere.
martedì 16 agosto 2016
Tutto dipende
martedì 14 giugno 2016
Mi piacciono le sfide
Ogni rapporto, anche quello in cui credi di più, anche quello che ha lasciato i ricordi più belli, può deluderti. Enormemente. Puoi ritrovarti solo senza che nemmeno ti venga chiesto come stai. Ma questa è solo la conseguenza di un mondo, di una società, che sta diventando decisamente troppo individualista. Nessuno si dedica più alle relazioni. E' tutto un non rispondersi, un non buttarsi, un non provarci. E chi esce dal coro, chi osa, chi si butta, è il classico disperato che non ha stile, eleganza, o chissà quale altro degli inutili cliché che ci sono stati innestati dallo scorrere del tempo: sì, perché non c'è una fonte. Siamo gli artefici della nostra stessa disgrazia. Siamo una generazione infelice, ripudiamo tutto, non proviamo sentimenti, a meno che non siano i rapporti di lunga durata a farceli provare. Costruire ora un rapporto solido, stabile, sentimentalmente impegnato, è difficilissimo. Ma la colpa è solo nostra. E io da solo non so starci.
mercoledì 18 maggio 2016
Questa è la mia voce
Ma sicuramente possono passare più messaggi di quanti immaginate possano essere trasmessi facendovi un giro sui miei profili o cose del genere.
Perché a volte le persone hanno una profondità. Io ci voglio ancora sperare. Voglio essere capace di trasmettere me stesso agli altri e di recepire l'interiorità delle persone che ho davanti. E credo non sia facile, specie ora che tutti sono impegnati ad apparire. Specie ora che le amicizie si basano sul numero di serate, e non sullo starsi vicino in ogni momento.
E' un periodo che definire difficile è pochissimo, veramente. Tra sessione e altre enormi tensioni, ciò che conta è rimanere concentrati, non farsi trascinare dalla massa di apatia che permea l'aria e influenza le persone, e dare il massimo. Sfogare la tensione appena possibile, rimettersi in gioco, sentire le gambe e la mente affaticate dopo una giornata di studio e un po' di esercizio fisico, e non mollare mai. E' l'unica cosa da fare, lottare. Il viaggio è la meta. Viaggiamo insieme.
lunedì 9 maggio 2016
Always
domenica 1 maggio 2016
Ti cerco
mercoledì 27 aprile 2016
Vivere
Chiamatela vita da single, chiamatela libertà: non conta questo. Conta portarla avanti con dignità. Dimostrare, si, ma a sé stessi, quanto si vale. SE si vale. Non serve ostentare, non serve sgomitare per ritagliarsi uno spazio nella vita degli altri. Basta solo del buon senso. La vera vittoria non è vedere strisciare il nemico che credi di aver sconfitto, ma è la crescita personale che ti ha portato a credere di aver vinto. La vera vittoria è andare avanti. Perché non ci sono né vinti o vincitori quando a venir meno sono sentimenti e belle intenzioni. Smetti di essere ciò che non sei: vivi le opportunità e gli scorci di vita luminosa che ti si presentano davanti in modo genuino e pieno. Con i rimpianti e le frasi ad effetto si muore e basta, non ci si convive. E se ci si convive, è perché ce li si è meritati.
Ti stai perdendo tutto quello che c'è là fuori, proprio mentre credi di avere tutto in pugno.
sabato 23 aprile 2016
Funziona
Esami tra un mese? Zero paure, zero timori. Tanta voglia di fare bene. Prospettive future? Ricominciare a tirare calci a quel pallone che tanto mi manca. Stato d'animo attuale? Zero stress, tanta concentrazione e la mente libera, liberissima. Il passato conta ZERO. Avanti per la mia. Di compagnia ne ho bisogno solo a determinate condizioni. Non voglio privarmi di me stesso per far contento qualcun altro. Vivo in funzione di me stesso. Fidatevi, funziona.
venerdì 15 aprile 2016
Da zero
Quel che conta è ripartire da sé stessi. Concentrarsi sul futuro prossimo. Pensare meno, agire di più. Da domenica sera si riparte a duecento all'ora.
Se sei forte, delle volte..
giovedì 14 aprile 2016
lunedì 21 marzo 2016
Tutto scorre
domenica 14 febbraio 2016
Ai blocchi di partenza
Per quanto riguarda il resto, noto con piacere quanto stare lontano dalla routine pordenonese sia un toccasana: mi mancano delle persone che potrei vedere quasi solo lì, ma non mi manca l'ambiente. Credo proprio di aver trovato la mia dimensione.
Dulcis in fundo: ho voglia di muovermi. Di rimettermi in forma, di allenarmi, correre, giocare, sentirmi vivo e sentirmi bene. Il prossimo anno voglio ricominciare a calciare un pallone in un campo verde con altre ventuno persone, dieci con le mie stesse intenzioni, e undici che vogliono impedirci di realizzarle. E siccome sono uno che se fa una cosa, la fa al meglio, c'è poco da fare: voglio essere al top.
Il percorso che sto per intraprendere sarà lungo, tortuoso, e pieno di insidie, questo lo so: ma non mi scoraggio. Sono solo al "Via". E ho voglia di stupire tutti.
sabato 13 febbraio 2016
Liberi di andare via in un attimo
Fino in fondo. Guardarsi negli occhi in lacrime, volersi morbosamente, non fare a meno dell'altro. Essere coraggiosi insieme.
L'ostacolo da superare è sempre il prossimo.
sabato 16 gennaio 2016
Come fosse l'ultimo atto
giovedì 14 gennaio 2016
Si dice
domenica 10 gennaio 2016
Live a life YOU will remember
sabato 9 gennaio 2016
Serenità
lunedì 4 gennaio 2016
2016
C'è che devo dedicarmi a me stesso. Il resto arriverà. Forse per caso, forse per necessità, forse per volontà, mia o di altri. Mantova Street per esempio, è stata una piacevole coincidenza. Ma credo sia il caso di lasciar perdere. Non sarebbe rispettoso né sensato. Anche se, ogni volta che indosso quel maglione, mi sento più tranquillo. La presenza più forte al momento è rappresentata da un'assenza, strano eh? Ai posteri l'ardua sentenza. Per ora quel che è certo è che devo ringraziare chi involontariamente mi ha fatto rendere conto che io so cosa voglio. Mi è costato parecchie insolenze, ma almeno sono stato sincero. Questo è qualcosa di imprescindibile per me.
Beh, a presto.