Vorrei dirti che una cosa me l'hai insegnata, seppure non volendolo: le cose belle sono quelle che si creano naturalmente. Le cose belle sono le coincidenze, le persone e le parole giuste al momento giusto. E seppure ci sia un inizio e una fine, spesso e volentieri, è giusto riconoscere i meriti a chi ci fa sentire vivi. Ora più che mai voglio evadere e ripartire da zero, il mio spazio ed il mio tempo non sono qui. Qui si vive di forzature, non mi sento libero e non ho la possibilità di esprimermi come vorrei. Vorrei anche solo poter fallire. Questa sarebbe libertà. Vorrei anche poterlo raccontare a qualche persona in più, o a qualcuna in particolare, chi lo sa. Per ora sono contento di quello che ho, e di star tornando a scrivere con un minimo di frequenza. Dopotutto, mi è stato detto tante volte: continua. E allora continuiamo. Siamo venuti qui a ballare, no? E allora balliamo. La felicità vera arriverà. Forse, come quando ho scelto di fare l'ormai famoso Erasmus, devo andarmela a cercare, ancora una volta. Forse è veramente questo il mio modo di vivere. Perseguire la felicità. Non fermarmi mai. Devo tenerlo a mente, non scordarlo. Non voglio perdere di vista l'obbiettivo: perdermi. E prendere la mano tesa di qualcuno che mi accompagni con sé.
Vorrei dirti grazie, e spero il messaggio sia arrivato. Così come è arrivato ciò che fin dal principio doveva essere tuo.