giovedì 30 gennaio 2014

Love

Avete presente presente quando dicevo che non ero certo riguardo l'esistenza dell'amore? E avete presente quando sembro uno stronzo insensibile del cavolo? E infine, avete presente le lettere dei bambini delle elementari destinate alla propria "amata"?

Ecco, questo post mette assieme tutte e tre queste cose.

E' successo un fatto, e non è cosa da poco: se non incrocio il tuo sguardo, se non sento la tua voce, se non so che ci sei, io muoio. Mi sono innamorato. Di nuovo. Avete presente il "punto debole" a cui facevo riferimento nel post sull'amore? Eccolo, it's back. She's back.

C'è un problema di fondo: io. Chiamatemi "pasticcio", perché ne combino una dietro l'altra. Sono una testa di cazzo, e dico poco, credetemi. Ho fatto di tutto per guadagnare la sua sfiducia e ora rischio di perderla per sempre, quando tutto ciò che vorrei è poterle dimostrare quanto ci tengo veramente.

E' quel genere di persona di cui ti piacciono anche i difetti, con cui condividi forzatamente gli interessi. Jovanotti, ad esempio, lo ascolto molto più spesso perché lo ascolta lei.
E' a dir poco magnetica, sento il costante bisogno di una qualche forma di contatto.

E sapete qual è il bello? Le nostre teste sono in sintonia, maledizione. Ci capiamo senza parlarci, pensiamo le stesse cose, di noi e di chi ci sta intorno. Eppure siamo diversissimi. Nessuno avrebbe scommesso su un rapporto così forte, e invece è scoppiato qualcosa. Lei stessa ha definito la nostra storia come "la più unica".. io ho aggiunto che è stata la più travagliata, e credo sia l'unica cosa su cui ho ragione. Ma solo perché è colpa mia.


Stasera nelle cuffie c'è Nesli.. colui che mi ha fatto scoprire l'amore, la bellezza delle emozioni. Che ci crediate o no, ci sono delle sue canzoni che sembrano fatte a posta per noi due, che esprimono la sintonia e la passione che c'è in un nostro sguardo, che MI mettono i brividi, letteralmente.

Purtroppo io ho rovinato molte cose, e me ne pento con tutto me stesso: ma non posso permetterle di andarsene, anche se lei avrebbe tutte le ragioni del mondo per farlo. Sento di doverci provare, di dare prova a me stesso ma soprattutto a lei, di ciò che possiamo essere e che siamo stati insieme.

Il mio percorso è stato pieno di soste, indecisioni, strappi, errori che non intendo ripetere. Sono appeso al filo della speranza con l'ultimo dito della mano. Basta un soffio a farmi cadere giù dal burrone, ma io non mollo. Io vengo a prenderti. Voy a por ti.


P.S. Ciao sfigghy, anche se sei riservata mi sentivo di scrivere queste righe, perché per me sei unica, e volevo che lo sapessero tutti. Unica al mondo.

martedì 28 gennaio 2014

mercoledì 22 gennaio 2014

Scusate il ritardo

E' giunto il momento di scrivere.

Simulazione di terza prova e altre cause più o meno importanti mi hanno tenuto lontano dal blog per diversi motivi.

Di positivo c'è che ora ho le idee chiare su molte cose, e la terza prova è andata.

Il mio inizio di anno è stato abbastanza travagliato, ma sono comunque soddisfatto: ho dato tutto in ogni occasione, detto ciò che pensavo, esposto i miei punti di vista, sudato, lottato e ottenuto già qualche piccolo successo, e ahimè qualche risultato non esattamente soddisfacente, ma va bene lo stesso.

Ora si fa sul serio, nel bene o nel male: mi sono detto che andrò fino in fondo a tutte le questioni, e vada come vada io ci devo provare. Non si molla un cazzo, come si suol dire.

Oggi ho anche ricominciato a correre, sembra che la tendinite si stia arrendendo alla fisioterapia e alla mia grande forza di volontà. Ho anche toccato il pallone dopo settimane e settimane: sensazione stupenda nel sentirmi vivo, nel vedere quell'oggetto stare sempre in aria. Sinistro, destro, ginocchio, coscia, testa, petto, spalla, tocchi di ogni genere e sorriso che spunta quasi automaticamente. Non vedo l'ora di tornare, voglio dimostrare il mio valore e fare ciò che mi diverte di più: giocare a calcio. Non ho mai avuto infortuni grossi come questo, e credetemi è difficile immaginare anche solo lontanamente il mio stato d'animo: il calcio mi manca tantissimo e ho fame, tanta fame di vittorie. Voglio e devo dare tutto.

Ho anche ripristinato dei rapporti che credevo persi, e che invece erano solo temporaneamente interrotti a causa di fattori inspiegabili e irrilevanti. Ora ho almeno due persone in più su cui contare e per le quali essere costantemente a disposizione. That's friendship.

Per concludere, mi auguro di continuare per la mia strada e di pubblicare qualche post in più: mi è mancato e mi manca scrivere, dedicare del tempo a me stesso, anche per uno sfogo personale oltre che per riflettere su certe questioni e riassumere la mia situazione.

Concludo con uno spunto di riflessione:

"Se perdi la speranza, fallisce la missione"

(Francesco "Nesli" Tarducci, manco a dirlo.)

Hasta luego chicos!



lunedì 6 gennaio 2014

Apnea

E domani si ricomincia. Con ancora molta confusione in testa mi appresto ad immergermi nel 2014, anno fondamentale, come detto. E' utile quindi fare il punto della situazione e dosare le energie nel modo giusto.

Voglio dare il massimo, questo è certo.

A livello calcistico sto recuperando dall'infortunio: una cazzo di tendinite che mi tiene fermo da un mese e mezzo, impedendomi anche di saltare. Il numero che rappresenta la mia stagione finora è quello dei minuti giocati: 428. Non male, ma avrei potuto certamente fare meglio. Abbiamo perso il primato ma abbiamo fame, vogliamo vincere tutte le partite, siamo un gran gruppo, abbiamo potenzialità, dobbiamo farcela. La strada è tortuosa e stretta, dobbiamo restare sul pezzo.

Altro impegno: febbraio. GA day a Pordenone. Finalmente si torna a parlare di Parlamento Europeo dei Giovani! Mi mancava quel clima, mi mancava il rapporto formale con le delegazioni, mi mancava il dress code, mi mancava tutto. A tal proposito ho anche ricevuto la mail per "l'addestramento" in vista delle nazionali.. è dura trovare del tempo ma ci si può provare.

Altro impegno: rappresentanza. Come vi è parsa la scorsa assemblea? Parlo agli studenti del Leo-Major. Avete proposte? Critiche? Entro un mese e mezzo ne sarà organizzata un'altra, fatevi avanti! Inoltre ci sono un sacco di cose di cui dovete essere messi al corrente, e mi attiverò (assieme ai miei colleghi) anche per questo.

Infine, si fa per dire, la scuola. Devo arrivare pronto all'esame, senza ansia, senza paura, consapevole di potercela fare senza grossi problemi. La mia priorità è uscire dalle superiori per poi fare il punto della situazione, decidere il mio futuro.

Ah si, ci piazziamo anche la patente tra tutte queste cose? Direi anche di sì.

Tanti impegni, tanta necessità di non mollare mai, tanta grinta, tanta passione, tanta voglia. Il tempo non basterà, già lo so. Non avrò tempo nemmeno per respirare. Apnea.

giovedì 2 gennaio 2014

Determinazione

Primo momento del 2014 in cui mi ritrovo a riordinare le idee, le tante idee che ho in testa e che al momento creano molta confusione. 
Dopo cinque giorni di soggiorno a Bibione il gruppo più pazzo di sempre è tornato a casa. Ragazzi, che avventura.

Ciò che mi ha colpito di più è stato sicuramente il mare. Mi sono sentito spinto verso l'acqua, verso il contatto con la sabbia, verso il rumore delle onde, verso l'orizzonte. Qualcosa di splendido. Avrei passato ore a guardare quei tramonti in cui il sole si immerge letteralmente in acqua per lasciar spazio alla notte. Il mare d'inverno è (e sarà) sempre qualcosa di incredibile, magnetico, mozzafiato.

E così, tra partite a calcio sulla sabbia, passeggiate in riva al mare e quant'altro siamo arrivati al 31, ultimo giorno dell'anno, in cui si fa festa come se non ci fosse un domani. Credetemi, il domani non c'è stato. O perlomeno non si poteva definire in questo modo.

Nella mia testa è scattato qualcosa. Finalmente. E' stato un giorno diverso da tutti gli altri.

Non so se sia un buon proposito o meno, ma voglio mettere le cose in chiaro e al proprio posto fin da subito. Il mio 2014 sarà intensissimo, speciale, pieno di sfide dalle quali voglio uscire sempre vincitore.
Ho fame. Fame di sapere, fame di vittorie, fame di vivere. Voglio prendere tutto.
 Un mio caro amico che ora è lontano, ma che mi ha insegnato tanto, un giorno, quando ancora ci conoscevamo poco, disse che bisogna alzare gli occhi della fame e mangiare tutto quello che si può. Lui a distanza di mesi e mesi ci crede ancora. Ci ha sempre creduto. Vuole arrivare al successo. Anche per questo lo chiamano "The Dog".
 E io voglio raggiungere, come lui, il massimo risultato.

Per arrivare in alto bisogna sudare, bisogna lottare, bisogna cadere. Io voglio farvi mangiare la polvere, arrivare per primo, salire in alto fino a che non sarete dei puntini. Nulla è impossibile, basta volerlo. Bisogna avere fame.