venerdì 26 dicembre 2014

A testa alta e a ruota libera

E anche questo Natale è andato! Tra regali, attimi di vera gioia, e pranzi, sono riuscito ad immedesimarmi nella festività prima che finisse, e devo dire di essere molto contento. Mi hanno regalato un libro di Nick Hornby, e se mi leggete da un mesetto circa, saprete che è il mio scrittore preferito. La persona che me l'ha regalato l'ha letto, suppongo. Beh, grazie!

Ringraziamenti a parte, questo Natale rappresenta per me la svolta, l'ondata di positività che aspettavo. C'è una cosa che ho avuto il coraggio di non fare, e lo considero un rischio all'inverso. Il non fare questa cosa mi ha dato la carica, mi spinge a guardare avanti, a smetterla di voltarmi in cerca di quel qualcosa, quel qualcuno, da cui ho scelto di liberarmi. Ora si va avanti, si alza quella cazzo di testa e si sorride a ciò che viene, con gioia. La gioia del passato che è andato, del presente che è, e del futuro che arriverà.

 Nel bene o nel male, le mie scelte mi hanno reso ciò che sono, lascio a voi qualsiasi tipo di inutile giudizio: io però voglio provare a me stesso che in fondo al tunnel la luce c'è, che con la forza e con la perseveranza si può superare ogni ostacolo, nella vita, nello studio, nel calcio, ovunque.

C'è chi dice che le mie sono solo parole, che sono troppo fumoso, che non dico espressamente quello che penso: forse sulla terza parte sono d'accordo. A volte sarei troppo volgare e inadatto, perché mi piace da impazzire uscire dagli schemi, fa parte del mio essere. Mi piace non essere scontato, lasciarmi andare, mi piacciono le piccole emozioni, mi piace parlare di persona, mi piace guardare negli occhi qualcuno per comunicare senza parole, mi piacciono i sospiri. Mi piacciono tutti quei piccoli piaceri che caratterizzano l'essere umano. Perché non è dietro ad un pc che si comunica, non è il messaggino su Whatsapp a fare la differenza. "La differenza alla fine la faranno le parole, le persone!" dice l'ormai citatissimo Nesli. Rifletteteci, e magari parliamone.

Seppur con 27 minuti di ritardo, Buon Natale a tutti voi.

martedì 23 dicembre 2014

Ancora qui

Sul pezzo, sempre, mai mollare
È questa la strada da percorrere
Per volare, per smettere di sognare,
Per esistere.

Resistere è fondamentale. 
Come lo scoglio che sconfigge l'onda,
io ci credo, fino a notte fonda,
e non mi fermo mai.

venerdì 19 dicembre 2014

A presto

Non mi piacciono i saluti. Sarà perché sono abbastanza emotivo, ma in generale non mi piace l'idea di dovermi distaccare da qualcuno. Sono tornato a Pordenone, si è ufficialmente chiuso il primo semestre, e ora devo studiare per gli esami di gennaio. Venezia mi sta dando tantissimo e sono felicissimo della scelta che ho fatto.

Ma quello che mi fa gioire ancora di più, è l'aver conosciuto delle persone straordinarie. In casa, ma soprattutto a lezione. Cari compagni di corso, ormai amici fondamentali: grazie! Siete incredibili e con voi passa velocemente anche la più pallosa delle lezioni, veramente. Mia sorella, universitaria prima di me, sostiene che gli amici dell'università sono quelli della vita. Un po' ci credo, e lo spero molto, onestamente. Perchè sono consapevole di aver trovato delle persone veramente splendide. E in un mondo materialista e fatto d'apparenza, forse questa certezza è il mio vero regalo di Natale.

A presto ragazzi, siete grandi!

domenica 14 dicembre 2014

Orizzonte

Un giorno vorrei toccarlo, l'orizzonte. Vorrei arrivarci vicino vicino, e esserlo per qualcuno. L'orizzonte è così, per me. Rappresenta la meta, il punto di arrivo. E ogni volta che raggiungi un un obiettivo, devi sempre puntare un po' più avanti.

Ma prima o poi ci si arriva. Prima o poi, secondo me, si smette di rincorrere dietro a qualcosa, dietro a qualcuno, dietro a sé stessi. Quello è il momento della pace. Per me non è ancora giunto, e ho fame, ambizione, voglia di andare avanti. Tra qualche giorno sarò di nuovo lì, in riva al mare, a guardare un tramonto commovente con una birra in mano, magari un fuoco acceso, gli amici di sempre, quelli veri, e con un mare di sentimenti e parole che vorrei urlare al mondo ma che tengo per me. Tengo per il momento in cui dirò che ce l'ho fatta, in cui smetterò di cercare me stesso, in cui arriverò là, dove si perde lo sguardo.

Si tratta di piccole grandi soddisfazioni personali, di poter dire di aver fatto la scelta giusta, di essere effettivamente in pace con sé stessi. E vorrei gustarmelo tutto, quel momento all'orizzonte, quel tramonto, di cui voglio fare parte. Voglio che qualcuno sia felice per me, come io lo sono per chi ce la fa, ogni giorno. Non voglio nemmeno pensare a un fallimento, perché i fallimenti sono piccole vittorie, perché è da quelli che si impara, si cresce, si migliora e si cambia. A volte capita di dover fare degli azzardi, delle mosse un po' impreviste che ci portano a dubitare di noi stessi. Sta lì la sfida: sta nell'essere coerenti e portare avanti il proprio punto, il punto in cui si crede. Zero rimpianti, qualche pensiero, sì, ma zero rimpianti. Ma soprattutto, "No pain, no gain". La strada è in salita, ma noi abbiamo gambe e polmoni per percorrerla tutta. E senza il dolore, non si va da nessuna parte.

Col sole che splende dentro di noi, con la speranza e la perseveranza, arriveremo tutti nel posto che riteniamo ci spetti. Io ci credo fino in fondo, ora e sempre!

lunedì 1 dicembre 2014

Andrà tutto bene

Spesso capita di cercarlo, il contatto. Capita di volere mandare un messaggio, di volerlo ricevere, di sentirsi considerati in qualche modo da qualcuno. Perché alla fine, siamo tutti parte di una fitta rete di comunicazione più o meno diretta, e le voci, le parole, non fanno altro che girare, girare e girare, fino a toccare anche chi crediamo non faccia più parte della nostra vita, ma che in realtà è una presenza costante nella nostra mente. Perché inconsciamente, ci teniamo a far sapere a qualcuno come stiamo, ci teniamo a manifestare i nostri dubbi, le nostre preoccupazioni, le nostre incertezze e anche le nostre gioie.

 Vedere che parte delle visualizzazioni al mio blog proviene da diverse parti del mondo, dove sono sparse persone che conosco, che in qualche modo sono legate a me, è fantastico, e mi fa pensare molto. E mi apre un grande vuoto allo stomaco.

Però, la risposta a questo vuoto, a questo miscuglio di sensazioni, me l'ha data sempre lui: Nesli. L'artista che stimo di più in assoluto e che mi ha fatto scoprire i veri sentimenti. E' stato un rapper, era tra i più quotati, ma poi ha voluto cambiare stile ed ora io lo definirei un cantautore, un artista a tutti gli effetti. L'ultimo pezzo, "andrà tutto bene" è la fotografia del mio momento, e contiene tutte le risposte che voglio. Cosa potevo aspettarmi da lui, se non il meglio?

"A te il mondo, a me il sogno, a te la notte, a me il giorno"

Detto questo, siamo a quasi 6000 visualizzazioni nel blog, e non sapete quanto mi renda orgoglioso di ciò che sto facendo, vedere questo seguito: ricevo complimenti da qualcuno, nonostante io abbia sempre ribadito che è una cosa che faccio per me. Ma è comunque bello sapere che qualcuno apprezza il mio modo di pensare, di vedere le cose, di farmi forza. E' il risultato di ore chiuso in stanza a pensare, di condivisione dei pensieri con le persone più importanti della mia vita, di due genitori fenomenali, di amici straordinari, e di un pizzico di irrazionalità che ci metto io, e che non credo faccia mai male.

Grazie a tutti per farmi essere ciò che sono,

Antonio Gianfranco Pittini (e prossimamente..) Ferré