martedì 23 maggio 2017

Siamo solo all'inizio

La cifra tonda incute sempre un certo terrore in me. Scrivere su questa piattaforma è per me una valvola di sfogo, un modo per rischiarare i pensieri che mi passano per la testa, per dare un ordine a ciò che scatena in me un qualche tipo di turbamento, sia esso positivo o negativo. 19.000. Diciannovemila. Diciannovemila click all'interno del mio spazio, che è e resterà mio, perché costituisce ormai un pezzo di me. Fanno un certo effetto, concedetemelo. Quello che è certo è che si tratta di un gran traguardo, a mio parere. Non a livello numerico, perché un numero simile di contatti spalmato in quasi quattro anni di più o meno costante attività è irrisorio, bensì a livello personale, emozionale. Si, perché qui dentro ci sono esperienze di vita vera, emozioni, sensazioni, delusioni, gioie, dolori. C'è di tutto. Non c'è e non ci sarà mai la mia persona nella sua interezza. Può essere un biglietto da visita da aprire ed interpretare con la massima cautela, ma sicuramente non un quadro completo della mia dimensione mentale e del mio modo di vedere e percepire il mondo e ciò che mi sta intorno. In questo post non voglio ringraziare nessuno di voi, anche se qualcuno un ringraziamento lo meriterebbe, in effetti.

In questo post verso la stragrande maggioranza di questi 19.000 (cacchio) click io voglio puntare il dito e tendere una mano allo stesso tempo. Punto il dito perché in quattro anni di pensieri, di emozioni e di massima apertura su questa piattaforma, mi sono arrivate tante pacche sulla spalla, ma di queste onestamente non me ne faccio molto. Ciò a cui ambisco sono le critiche costruttive. Punto il dito e accuso chi legge senza voler comprendere perché spero sempre di trovare qualcuno che dica "Stai dicendo una grossa cavolata, io non la penso così" e apra una discussione costruttiva riguardo il mio modo di vedere le cose. Credo e crederò sempre nel confronto, e per questo il mio puntare il dito è anche un tendere la mano al prossimo. Apritevi, parlate di amore, di sorrisi, di sensazioni, emozioni, dolori, difficoltà, problemi a scuola, scelte difficili della vostra vita. Nessuno di noi è solo. Nel caso peggiore, siamo con noi stessi. Non si sta tanto male, ma si cresce solo di fronte alle opinioni differenti, agli scambi impari. Ed io, più di tutti, ho voglia di verità scomode.

giovedì 11 maggio 2017

Verso la partenza

Voglio andarmene. Uscire da questo posto, ma soprattutto da questa realtà. Realtà in cui non mi identifico, in cui soffoco, in cui non esistono spazi che possa definire miei. Sono costantemente a contatto con qualcosa, qualcuno, legato a ciò che mi circonda. Vorrei puntare il dito a caso sul mappamondo, e andare. Ma per quanto fortunato sono, finirei in un posto pieno di gente. Vorrei piuttosto un'isola deserta, o una di quelle case in campagna sperdute nelle lande scozzesi, nei paesi senza tempo che tanto mi piacciono. Dove il silenzio la fa da padrone, dove i pensieri fanno rumore. Tutto questo chiacchiericcio inutile mi opprime, non mi permette di allargare i miei orizzonti. Non c'è empatia, qui. E a risentirne è la mia tranquillità. Fortunatamente, settembre è dietro l'angolo, e volerò via. Devo solo tenere duro e non pensarci. Viverla a cuor leggero, come sempre. E così farò. Per poi tornare, finire il mio percorso e puntarlo davvero, il dito sul mappamondo. Ripartire da zero, ripartire da me. Questa è la sfida. Questo sarà l'inizio.